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Parte integrante del Museo delle Arti Decorative, il Museo dei Mobili si è formato grazie a donazioni, lasciti testamentari e con l’acquisto, nel 1908, della collezione dei Mora, una famiglia di ebanisti di origine bergamasca che, ormai da tempo a Milano, aveva una celebre bottega in via Solferino. Nel Novecento il nucleo si è ampliato grazie all’eredità di famiglie come i Durini, gli Andreani, i Boschi e soprattutto grazie al deposito di alcuni arredi delle residenze dei Savoia, come Palazzo Reale e le Ville di Milano e Monza, lasciati allo stato e destinati alle collezioni civiche.
La Raccolta dei Mobili, allestita dallo studio BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers) negli anni Sessanta del Novecento secondo un criterio cronologico che privilegiava un evidente intento catalogatorio, è stata riaperta al pubblico con una nuova presentazione nel 1981. In questo allestimento particolare attenzione era dedicata ai mobili di età e gusto rinascimentale, anche se spesso ripristinati nell’Ottocento.
Nel 2004 la sezione è stata riallestita completamente sotto la direzione di Claudio Salsi e su progetto degli architetti Perry King e Santiago Miranda. In tale occasione si è ampliato il confine cronologico, aprendo lo sguardo alla contemporaneità, offrendo un museo aggiornato a una città come Milano, capitale del design e a una regione come la Lombardia, da duecento anni protagonista della produzione di mobili.