Patrimonio

Nello scenario suggestivo delle sale ducali è possibile ripercorrere sei secoli di storia del mobile, ricostruita in quattro grandi sezioni tematiche.

Alla prima “La corte e la chiesa”, appartengono mobili quattrocenteschi, lussuosi cassoni di nozze e sculture lignee. La sezione successiva “Nella stanza dell’erudito. La Wunderkammer” porta il visitatore nel mondo dei mobili destinati agli studioli. La Wunderkammer o camera delle meraviglie è il luogo privilegiato del collezionista cinque e seicentesco. Qui stipi raffinatissimi e di grande eleganza, realizzati da artigiani italiani ed europei, per conservare ed esporre i materiali più vari, si mostrano nella magnificenza di legni pregiati, negli inserti di avorio, di cristalli di rocca e pietre preziose e dipinti.

Specchiere, cassettoni, consolles barocche sono protagonisti della sezione “Intagli barocchi e rococò” e documentano lo stile delle nobili dimore seicentesche, con grandi sale destinate al ballo e ai ricevimenti. Con l’avvento degli Austriaci in Lombardia il barocco cede il passo al rococò, con le sue forme elaborate, documentate grazie alle collezioni delle famiglie Durini e Sormani. Caratteristiche dell’epoca sono le “gallerie degli Specchi”, che ampliano illusoriamente gli spazi.

Nell’ultima sezione “Maestri di stile” gli straordinari mobili del Maggiolini e dei suoi seguaci celebrano l’età del neoclassicismo e della dominazione francese, mentre al momento storico dell’unità d’Italia si riferisce lo stile eclettico di Ludovico Pogliaghi e di un gruppo di artisti che rielabora forme rinascimentali dando vita a mobili di gusto scenografico. Il percorso prosegue con le invenzioni di Carlo Bugatti e dei Quarti e con le creazioni di Gio Ponti, protagonisti negli anni del secondo dopoguerra di dibattiti e ricerche per una diversa concezione della casa, il cui arredo passa dall’artigianato alla produzione industriale. Con il design postmoderno di Sottsass e Mendini, che reagiscono alla produzione di serie realizzando pezzi unici con esemplari di impatto, si conclude la visita al Museo.